All’interno della nostra struttura abbiamo allestito uno spazio di riabilitazione completo, dove i singoli pazienti potranno dedicarsi alle loro attività ed essere seguiti in sedute specifiche nel rispetto della privacy e in sicurezza.

La Terapia Manuale Ortopedica è una specializzazione della fisioterapia che si occupa della gestione completa e conservativa del dolore e di altri sintomi causati da disfunzioni neuro-muscolo-scheletriche. Si basa sul ragionamento clinico e utilizza approcci di trattamento altamente specifici, che includono tecniche manuali ed esercizi terapeutici.

Attraverso la terapia manuale, il fisioterapista tratta gli aspetti biomeccanici, neurofisiologici e neuropsicologici.

Gli aspetti biomeccanici sono quelli che causano un miglioramento nella limitazione della mobilità e nella gamma di movimento delle articolazioni.

Tra gli aspetti neurofisiologici abbiamo l’ipoalgesia locale (diminuzione della sensibilità al dolore),  effetti sul Sistema Nervoso Simpatico e Parasimpatico, diminuzione della percezione del dolore nel sistema nervoso centrale a fronte di uno stimolo doloroso ripetuto, il cambiamento nei mediatori infiammatori periferici, e il miglioramento dell’esperienza dolorosa in diverse aree del SNC.

Per quanto riguarda i cambiamenti neuropsicologici, essi si manifestano come miglioramenti dello stato emotivo conseguenti alla riduzione dei sintomi e la variazione positiva delle aspettative del paziente.

La fisioterapia preoperatoria è importante in quanto permette di preparare al meglio il paziente che dovrà sottoporsi all’intervento chirurgico. Le finalità sono quelle di:

  • diminuzione del dolore;
  • allungamento della muscolatura contratta;
  • rafforzamento muscolare;
  • allenamento cardiovascolare;
  • allenamento alla camminata con stampelle (se previste).

La riabilitazione post-operatoria è un percorso fisioterapico finalizzato a raggiungere il miglior risultato possibile dopo un intervento chirurgico.

Prevede l’utilizzo di tecniche manuali per favorire il recupero del movimento articolare, associate ad esercizi di rinforzo della muscolatura sia a corpo libero sia con macchine isotoniche o con moderne tecnologie presenti nel nostro centro.

E’ particolarmente indicata per la chirurgia di:

  • GINOCCHIO: Legamento crociato anteriore/posteriore/collaterali; Lesioni meniscali; Lesioni tendinee; Protesi; Esiti post frattura
  • SPALLA: Lesioni della cuffia dei rotatori; Lussazioni; Protesi¸ Esiti post frattura; Capsuliti adesive.
  • ANCA: Conflitto femoro-acetabolare; Patologie legate ad instabilità di anca; Protesi; Esiti post frattura
  • GOMITO: Rimozione di corpi mobili; Trattamento delle rigidità artrosiche o post-traumatiche; Patologie cartilaginee (come l’osteocondrite disseccante dei giovani sportivi) e nel trattamento di alcune particolari fratture intrarticolari (capitello radiale, capitulum humeri o coronoide).
  • COLONNA VERTEBRALE: Gravi patologie spinali;Deficit neurologici come paralisi e perdita di sensibilità; Ernia del disco; Stenosi spinale; Scoliosi; Instabilità vertebrale
  • POLSO E MANO: Le patologie canalicolari ovvero la compressione dei nervi della mano: La sindrome del tunnel carpale, ovvero la sofferenza del nervo mediano al passaggio del canale carpale che comporta dolore e parestesie delle prime tre dita della mano; La sindrome di Guyon, ovvero la sofferenza del nervo ulnare a passaggio attraverso il canale di Guyon al polso. La tenosinovite dei tendini flessori del polso e delle dita: Il dito a scatto (tenovaginalite stenosante dei tendini flessori delle dita); La sinovite del tendine flessore radiale del carpo; Le lesioni sottocutanee dei tendini estensori (mallet finger) e flessori della mano da tendinosi o nell’artrite reumatoide; La malattia artrosica della mano;La rizoartrosi o artrosi trapezio metacarpale; L’artrosi delle articolazioni metacarpo falangee e interfalangee; Le patologie del polso di tipo capsulo legamentoso e scheletrico come la lesione del legamento scafo-lunato e del legamento o fibrocartilagine triangolare, l’artrosi radio carpica o intercarpica.
  • CAVIGLIA: distorsioni della caviglia; lesioni cartilaginee; artrosi; le patologie interessanti piede e caviglia nello sportivo.
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La fisioterapia post intervento di protesi d’anca è fondamentale per poter avere un recupero funzionale ottimale.

L’intervento di protesi d’anca è considerato, al giorno d’oggi, come un intervento di routine a basso impatto. 

Consiste nella sostituzione di una o entrambe le componenti dell’articolazione dell’anca usurate. Infatti, l’articolazione si compone dell’acetabolo e la testa femorale. Quando si rende necessario sostituire entrambe le parti si parla di protesi all’anca totale o Artroprotesi, mentre la sostituzione della sola testa femorale o della sola parte acetabolare, viene definita Endoprotesi.

L’inserimento della protesi nell’osso può avvenire ad incastro (pressione) o utilizzando un collante, per questo può essere definita protesi cementata o non cementata.

La fisioterapia post chirurgica consiste in varie fasi e deve tenere conto della quadro generale della salute del paziente, quindi della sua età, del peso, di eventuali patologie e della capacità motoria pre-intervento.

L’obiettivo è quello di accompagnare il paziente verso il completo recupero motorio funzionale, lavorando sul ripristino dell’articolarità (movimento), della forza e trofismo muscolare.

Per raggiungere tale obiettivo si utilizzano movimenti passivi, attivi-assistiti e attivi coadiuvati da esercizi per il rinforzo muscolare con intensificazione progressiva dei carichi e della richiesta muscolare.

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La fisioterapia post intervento di protesi di ginocchio è fondamentale per poter avere un recupero funzionale ottimale.

L’intervento di protesi di ginocchio può essere di due tipi:

  • TOTALE: in questo caso (più frequente) vengono ricoperte da strutture metalliche parti sia del femore che della tibia e a volte anche la faccia interna della rotula.
  • MONOCOMPARTIMENTALE: In questo caso viene sostituito solo un compartimento del ginocchio, mediale o laterale.

La riabilitazione post chirurgia mira a ripristinare il range di movimento rispettando il dolore del paziente ed a rinforzare la muscolatura dell’arto inferiore dando importanza sia ai muscoli della loggia anteriore che a quelli della loggia posteriore. 

Il fisioterapista imposterà, di comune accordo con il paziente, il programma riabilitativo più appropriato tenendo conto della condizione individuale e degli obiettivi da raggiungere.

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La caviglia è l’articolazione sinoviale del corpo umano, situata tra gamba e piede, esattamente nel punto d’incontro di tre ossa: tibiaperone e talo (o astragalo).

Composta da numerosi legamenti che forniscono stabilità passiva, è attraversata da numerose strutture muscolari/tendinee che originano dalla tibia e dal perone e si portano verso il piede.

Tra le varie patologie che possono interessare il distretto caviglia/piede trattabili con la fisioterapia troviamo:

  • Artrosi
  • Distorsioni di caviglia
  • Tendinopatia achillea (inserzionale o non inserzionale)
  • Rottura del tendine d’Achille
  • Fascite plantare e spina calcaneare
  • Lesioni muscolari (strappo o stiramento del polpaccio)
  • Alluce valgo
  • Metatarsalgia e Neuroma di Morton
  • Piede Cavo
  • Piede Piatto
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La spalla è un complesso articolare che si forma dall’insieme di quattro ossa: la parte prossimale dell’omero, la scapola, la clavicola e lo sterno. Queste quattro ossa distinte concorrono a formare quattro articolazioni distinte che insieme formano tutto il complesso articolare della spalla. Le quattro articolazioni principali della spalla sono:

  • la sterno-clavicolare, formata dallo sterno e dall’estremità mediale della clavicola;
  • la acromion-claveare, formata dall’acromion della scapola e dall’estremità laterale della clavicola;
  • la scapolo-toracica, formata dalla scapola che giace sulla gabbia toracica posteriormente;
  • la gleno-omerale, formata dalla glena della scapola e dalla testa dell’omero.

Sono numerose le patologie che possono interessare questo complesso, alcune delle quali di origine traumatica o degenerativa.

La fisioterapia ha un ruolo primario nel trattamento di tali condizioni e studi scientifici dimostrano risultati eccellenti a lungo termine.

Tra le patologie che sono trattate troviamo:

  • Tendinopatia cuffia dei rotatori
  • Lesione della cuffia dei rotatori
  • Instabilità di spalla e lussazioni
  • Capsulite adesiva (o frozen shoulder)
  • Fratture (omero, clavicola, scapola)
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La riabilitazione del pavimento pelvico è una branca della fisioterapia che si occupa delle disfunzioni del perineo, un sistema muscolare complesso localizzato nel basso ventre. 

Ma che cos’è il pavimento pelvico?

Il pavimento pelvico è un sistema formato da legamenti, muscoli e fasce collocato a mò di culla orizzontalmente nella porzione inferiore del bacino, tra il pube ed il coccige. La sua funzione è contenere e stabilizzare gli organi dell’apparato urinario ed escretore, evitando prolassi vescicali (cistocele), uterini (isterocele), intestinali (enterocele) e rettali (rettocele), oltre a rappresentare una base forte ed elastica per consentire i normali ritmi di continenza e svuotamento vescicale e rettale e consentire una attività sessuale normale.

Di cosa si occupa la riabilitazione del pavimento pelvico?

La riabilitazione del pavimento pelvico è fondamentale nel trattamento di:

  • Incontinenza urinaria da sforzo, da urgenza o mista;
  • Incontinenza fecale;
  • Prolassi di vescica, utero, retto;
  • Dispareunia o dolore sessuale;
  • Disfunzioni sessuali, come disfunzione erettile ed eiaculazione precoce;
  • Dolore pelvico e lombare cronico.

Occorre precisare che la riabilitazione del pavimento pelvico gioca un ruolo fondamentale:

  • nel pre e post parto, a causa delle grandi modificazioni corporee che la gravidanza comporta;
  • prima e dopo interventi alla prostata, alla vescica, all’uretra e all’utero, sia a scopo preventivo che curativo: spesso, infatti, la fisioterapia può aiutare a scongiurare o limitare il pericolo dell’incontinenza e dei prolassi.
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La RPG fa parte delle discipline terapeutiche che considerano l’essere nella sua globalità. Osserva l’individuo da un punto di vista sia strutturale che funzionale. Individua le disfunzioni che sono alla base della patologia al fine di eliminare o ridurne le cause. Guida il paziente al proprio e originale stato di salute, modificandone il modo di percepirsi e di usare le parti del proprio corpo, con particolare riguardo alla postura, ai muscoli ed alla mobilità articolare.

In questo senso si applica sia in condizioni fisiologiche che patologiche. Il riequilibrio posturale riflette la conformazione di base del paziente, con una correzione dell’equilibrio muscolare patologico indotto dalla malattia o dalle deformazioni muscolo-scheletriche. Da questo punto di vista il danno in un singolo segmento corporeo (per esempio la pianta del piede) può evolvere in una attitudine posturale che coinvolge la colonna vertebrale.

La rieducazione posturale globale guarda alla ripercussioni su tutto il sistema muscolo scheletrico e “mira” a prevenire o correggere l’anomalia posturale.  L’approccio è “dolce” applicabile in condizioni di ridotta resistenza o stress corporeo, adatto anche ai bambini e alle persone anziane.

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Trattasi di un percorso fisioterapico finalizzato a raggiungere il miglior risultato possibile dopo un intervento chirurgico.

Prevede una serie di trattamenti ed esercizi svolti sotto l’occhio vigile del terapista, atti a favorire il recupero completo del paziente o meglio delle sue attività motorie.

I trattamenti possono essere svolti all’interno delle nostre palestre, oppure in piscina. Inoltre vi è una stretta collaborazione con gli ortopedici che visitano presso  il nostro centro e che poi operano i nostri pazienti. 

Questo permette di conoscere esattamente cosa è stato fatto durante l’intervento ed aver la possibilità da parte del fisioterapista di potersi interfacciare in qualsiasi momento con l’ortopedico stesso.

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